tra azienda
e famiglia
e famiglia

Le vicende familiari, la crisi dell’agricoltura e il terremoto del ’68 portarono ad un breve abbandono, fino ai primi anni settanta quando la cantina viene ristrutturata come rifugio estivo.
Da allora estati e fine settimana cominciano a diventare sempre più impegnativi. Alla passione di Antonio Simeti, agronomo, si aggiunge la curiosità di Mary Taylor Simeti che tra un articolo e un libro con cui esporta la Sicilia negli Stati Uniti, già all’inizio degli anni ottanta comincia a importare da oltreoceano le prime notizie sull’agricoltura biologica.
Così la casa per le vacanze ritorna ad essere produttiva: dai 12 ettari iniziali si arriva a quasi 17, l’indirizzo colturale viene diversificato e nel 1989 l’azienda, diventata Bosco Falconeria, si converte ufficialmente all’agricoltura biologica.
Anche la famiglia si è nel frattempo allargata e adesso siamo più numerosi ad affollare Bosco: Natalia e il marito finlandese Rami, insegnante di Tai Chi Chuan, hanno infatti deciso di ereditare la gestione dell’azienda e di prendervi dimora.
Erissa e Besnik, originari dell’Albania, vivono in azienda e ne costituiscono, insieme a Saverio, il braccio destro.